“Fino al 16 novembre 2018 è possibile visitare la tappa italiana di Manifesta 12. Palermo ospita in 15 sedi differenti oltre 50 progetti, tra nuove commissioni artistiche e lavori già esistenti, installazioni pubbliche e performance.”
Cos’è Manifesta?
Manifesta nasce negli anni ’90, alla fine della Guerra Fredda, anni durante i quali, in Europa, si registra un potente cambiamento politico e culturale e ci si pone un importante obiettivo di integrazione sociale.
Manifesta si posiziona quindi sin dall’inizio come una piattaforma capace di favorire un dialogo tra arte e società. Soprannominata la “biennale nomade”, nasce ad Amsterdam ma ad ogni edizione si sposta in un diverso Paese.
Manifesta a Palermo
Quest’anno, dal 16 giugno al 4 novembre 2018, Manifesta fa tappa a Palermo, con la sua 12° edizione. Palermo è stata scelta come destinazione in quanto città capace di incarnare due dei principali temi sui quali il mondo contemporaneo deve interrogarsi: le migrazioni e i cambiamenti climatici.
Il capoluogo siciliano infatti, la cui storia ha visto negli ultimi 2000 anni il passaggio di svariate culture, mantiene profonde connessioni con l’Africa Settentrionale e con il Medio Oriente. E’ un crocevia iconico per il bacino del Mediterraneo, una città globale dove convergono molte delle questioni transnazionali del nostro periodo storico.
Il dipinto
L’immagine guida della kermesse artistica è stata identificata nel dipinto Veduta di Palermo del 1875, di Francesco Lo Jacono. L’opera è simbolica in quanto le piante raffigurate non sono autoctone, ma tutte provenienti da Medio Oriente, Australia, Giappone e Messico.
Percorsi artistici
Il progetto curatoriale di Manifesta prende il titolo di Giardino Planetario. Coltivare la Coesistenza e trae la sua ispirazione dal libro del botanico francese Gilles Clément del 1997. Il mondo è un immenso giardino e l’umanità, secondo Clément, deve essere il suo giardiniere. Egli non si deve porre con supremazia nei confronto dell’ambiente. Al contrario riconosce la propria interdipendenza con esso e si confronta con le responsabilità che gli derivano riguardo a cambiamenti climatici, temporali, sociali che vi stanno avendo luogo..
La città di Palermo diviene quindi un laboratorio per affrontare le sfide della contemporaneità. Il Giardino Planetario contiene al suo interno tre sezioni principali, ciascuna delle quali individua un argomento chiave:
Garden of Flows è la sezione che si concentra sulla questione ambientale, sulla tossicità, sulla responsabilità dell’uomo nei confronti dei beni globali;
Out of Control Room: è la sezione politicamente impegnata, si propone di investigare il delicato tema del potere sui flussi migratori contemporanei;
City on Stage: parla invece della città di Palermo, come palcoscenico per nuove narrazioni, per portare avanti progetti potenziali o già esistenti ma sino ad ora mai realizzati.
Per ulteriori informazioni riguardo alle modalità di visita e alla biglietteria, consultate il sito di Manifesta 12. 5 settembre 2018
Manifesta 12 Palermo
Manifesta 12 Palermo.
“Fino al 16 novembre 2018 è possibile visitare la tappa italiana di Manifesta 12. Palermo ospita in 15 sedi differenti oltre 50 progetti, tra nuove commissioni artistiche e lavori già esistenti, installazioni pubbliche e performance.”
Cos’è Manifesta?
Manifesta nasce negli anni ’90, alla fine della Guerra Fredda, anni durante i quali, in Europa, si registra un potente cambiamento politico e culturale e ci si pone un importante obiettivo di integrazione sociale.
Manifesta si posiziona quindi sin dall’inizio come una piattaforma capace di favorire un dialogo tra arte e società. Soprannominata la “biennale nomade”, nasce ad Amsterdam ma ad ogni edizione si sposta in un diverso Paese.
Manifesta a Palermo
Quest’anno, dal 16 giugno al 4 novembre 2018, Manifesta fa tappa a Palermo, con la sua 12° edizione. Palermo è stata scelta come destinazione in quanto città capace di incarnare due dei principali temi sui quali il mondo contemporaneo deve interrogarsi: le migrazioni e i cambiamenti climatici.
Il capoluogo siciliano infatti, la cui storia ha visto negli ultimi 2000 anni il passaggio di svariate culture, mantiene profonde connessioni con l’Africa Settentrionale e con il Medio Oriente. E’ un crocevia iconico per il bacino del Mediterraneo, una città globale dove convergono molte delle questioni transnazionali del nostro periodo storico.
Il dipinto
L’immagine guida della kermesse artistica è stata identificata nel dipinto Veduta di Palermo del 1875, di Francesco Lo Jacono. L’opera è simbolica in quanto le piante raffigurate non sono autoctone, ma tutte provenienti da Medio Oriente, Australia, Giappone e Messico.
Percorsi artistici
Il progetto curatoriale di Manifesta prende il titolo di Giardino Planetario. Coltivare la Coesistenza e trae la sua ispirazione dal libro del botanico francese Gilles Clément del 1997. Il mondo è un immenso giardino e l’umanità, secondo Clément, deve essere il suo giardiniere. Egli non si deve porre con supremazia nei confronto dell’ambiente. Al contrario riconosce la propria interdipendenza con esso e si confronta con le responsabilità che gli derivano riguardo a cambiamenti climatici, temporali, sociali che vi stanno avendo luogo..
La città di Palermo diviene quindi un laboratorio per affrontare le sfide della contemporaneità. Il Giardino Planetario contiene al suo interno tre sezioni principali, ciascuna delle quali individua un argomento chiave:
Per ulteriori informazioni riguardo alle modalità di visita e alla biglietteria, consultate il sito di Manifesta 12.
5 settembre 2018